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Mengoni, Giuseppe.

Architetto e ingegnere italiano. Compiuti gli studi di Ingegneria presso l'università di Bologna, lavorò per un biennio come ingegnere ferroviario e nel 1861 vinse il concorso indetto per la sistemazione di piazza del Duomo e la costruzione della Galleria Vittorio Emanuele a Milano (V. VITTORIO EMANUELE, GALLERIA), opere cui è soprattutto legata la sua fama. I lavori iniziarono nel 1865, anche se fra polemiche per l'ampiezza della ristrutturazione proposta che comportò anche l'abbattimento di alcuni edifici come il Coperto dei Figini, e furono pensati più come un'operazione urbanistica che semplicemente architettonica. Lo schema della Galleria, infatti, dettò un allargamento della piazza del Duomo e una risistemazione di quella della Scala che veniva a collegarsi a quella maggiore: si configurava così un ampio spazio urbano a pianta cruciforme con coperture a volta che presentava, all'incrocio dei bracci, un'area ottagonale sormontata da una cupola. L'eclettismo, proprio delle facciate della piazza come della stessa Galleria, non nasconde il prevalere di un'intonazione rinascimentale lombarda; la peculiarità dell'opera di M., però, risiede nella felice combinazione di ferro e vetro, materiali utilizzati nel loro valore funzionale ma anche espressivo. A Bologna M. edificò Palazzo Poggi, ora Cavazza (1863) e la Cassa di Risparmio (1868-76); a Malalbergo il palazzo municipale (1867) e a Firenze il mercato centrale (1874), per la cui copertura adottò il binomio ferro-vetro già felicemente sperimentato a Milano. M., infine, lasciò progetti per la facciata di San Petronio a Bologna e studi per il piano regolatore di Roma (Fontanelice, Bologna 1829 - Milano 1877).