Architetto e ingegnere italiano. Compiuti gli studi di Ingegneria presso
l'università di Bologna, lavorò per un biennio come ingegnere
ferroviario e nel 1861 vinse il concorso indetto per la sistemazione di piazza
del Duomo e la costruzione della Galleria Vittorio Emanuele a Milano
(V. VITTORIO EMANUELE, GALLERIA), opere cui
è soprattutto legata la sua fama. I lavori iniziarono nel 1865, anche se
fra polemiche per l'ampiezza della ristrutturazione proposta che comportò
anche l'abbattimento di alcuni edifici come il Coperto dei Figini, e furono
pensati più come un'operazione urbanistica che semplicemente
architettonica. Lo schema della Galleria, infatti, dettò un allargamento
della piazza del Duomo e una risistemazione di quella della Scala che veniva a
collegarsi a quella maggiore: si configurava così un ampio spazio urbano
a pianta cruciforme con coperture a volta che presentava, all'incrocio dei
bracci, un'area ottagonale sormontata da una cupola. L'eclettismo, proprio delle
facciate della piazza come della stessa Galleria, non nasconde il prevalere di
un'intonazione rinascimentale lombarda; la peculiarità dell'opera di
M., però, risiede nella felice combinazione di ferro e vetro,
materiali utilizzati nel loro valore funzionale ma anche espressivo. A Bologna
M. edificò Palazzo Poggi, ora Cavazza (1863) e la Cassa di
Risparmio (1868-76); a Malalbergo il palazzo municipale (1867) e a Firenze il
mercato centrale (1874), per la cui copertura adottò il binomio
ferro-vetro già felicemente sperimentato a Milano.
M., infine,
lasciò progetti per la facciata di San Petronio a Bologna e studi per il
piano regolatore di Roma (Fontanelice, Bologna 1829 - Milano 1877).